venerdì 29 aprile 2011

MONTSERRAT, LE SS E IL CASTELLO DEL GRAAL parte prima


Ma quale è il legame tra la Moreneta di Montserrat e i Catari e soprattutto i Nazisti? Perché c’è chi crede che la statua cristianizzata della dea Iside custodisca il Santo Graal?
Ora qualcuno sostiene che Berengére Sauniere, parroco di Rennes-le-Château, consegnò un misterioso oggetto ad Antoni Gaudì perché venisse sepolto/nascosto nella Sagrada Familia. Rennes-le-Château è considerato uno dei luoghi più controversi del nostro pianeta. Questo paesino è collegato in maniera indissolubile alla figura della Maria Maddalena intesa come moglie di Gesù. Chiaramente questo fatto è considerato inaccettabile dai Cristiani ma invece è pienamente, era pienamente, creduto dai catari. Ormai si da per assodato che in questo paesino sconosciuto, almeno fino a pochi anni fa, dotato di una insolita Triplice Cinta e della Porta Coeli, l'abate, Berengére Sauniere trovò, durante dei lavori di ristrutturazione, alcuni documenti risalenti all'epoca visigota.
Tutta la zona fu, per secoli, l’ultimo rifugio dei Catari, la setta gnostica che fu annicchilita dalle forze cristiane addirittura con una crociata chiamata “degli Albigesi”. Ma torniamo a noi: cosa trovò Sauniere? Non lo sappiamo con certezza, quello che è certo è che subito fu convocato d'urgenza a Parigi, dal cardinale di Francia, per discuterne. Dopo alcuni contatti con il Vaticano, gli fu ordinato di chiudere e sigillare il tutto. Ma qualcosa andò storto, in quanto Sauniere divenne ricchissimo in breve tempo e, su consiglio della cantante lirica Emma Calvé, donò appunto un oggetto misterioso a Antonì Gaudì.
Di cosa si trattava? Indubbiamente si trattava di qualcosa di non molto grande, forse qualche ornamento d'oro depredato dai barbari nelle loro razzie. Cronologicamente poi ci furono le crociate apparentemente per il controllo del meridione della Francia: da una parte le eretiche Provenza e Linguadoca, libertarie e tolleranti verso religione e cultura e di impostazione filo-catara, e dall'altra il nord filo-cattolico. La crociata  fu di una brutalità inaudita: episodi inumani e i roghi degli adepti dell'eresia catara illuminavarono centinaia di notti. Il tutto durò trent'anni e i catari si rifugiarono sui monti più alti, celebre la fortezza di Montsegur, nei pressi di Rennes-le-Château, per resistere strenuamente. E fu in questa caccia all’eretico che nacque l'Inquisizione. Ma perché? Per quale motivo il Vaticano temeva così tanto questa setta che era diffusa ma circoscritta alle zone della Francia meridionale? Mistero, così come è misterioso il fatto che a questa crociata non parteciparono né i Templari né i cavalieri Ospitalieri, l'odierno Ordine di Malta.
Ora se è vero che i Catari furono associati per lungo tempo all'iconografia del Graal forse abbiamo una risposta.
Va notato che secondo i Catari Gesù non era figlio di Dio e non morì sulla croce. Per loro si trattava di una sorta di re-sacerdote, forse come Melkisedek di Ur,  che scambiò con il profeta Abramo la Coppa della Conoscenza, ricavata dalla gemma che cadde a Lucifero durante la battaglia degli angeli decaduti. I Catari la associavano al Santo Graal che passò di mano in mano da Giacobbe, a Mosé, da Davide, a Salomone fino a giungere agli Esseni che la passarono a quella che ritenevano a reincarnazione del Melkisedek originario: Gesù il re del mondo. Inoltre per i Catari Gesù non morì sulla croce ma si salvò grazie all'aiuto del fratello Giacomo. In seguito raggiunse la moglie-sacerdotessa Maddalena in Francia dove diede vita alla stirpe dei Merovingi. Fu dopo l’intervento del carolingio Carlo Martello, che i discendenti di Gesù migrarono nel sud della Francia. Ecco che quindi, secondo queste tesi catare, il Graal è stato nascosto da qualche parte dai catari che calandosi dalle rocce a picco di Montsegur durante l'assedio crociato, riuscirono a sottrarsi al massacro. Ma dove si trova ora? Era davvero la coppa-gemma di Melkisedek? Non c’è risposta neanche questa volta. L’unico aggancio è che il trovatore Wolfram von Eschenbach, autore del Parzifal scrive quest’opera, ambientata in un castello del Graal situato sui Pirenei, che si chiama Montsalvesche, che custodisce al suo interno la reliquia, che non è la coppa del calice dell'Ultima Cena di Gesù ma una pietra, chiamata "Lapsit Exilis" (pietra del cielo). Una pietra del cielo, come celeste era la gemma luciferina. Fatto sta che in tedesco Montsalvaesche significa Monte Salvato, Monte Sagrato, Monte Serrato…

giovedì 21 aprile 2011

LA MORENETA DI MONTSERRAT E’ DAVVERO IL SIMULACRO DI ISIDE? parte seconda

 


Ecco allora che questo monastero, incastonato tra i picchi, conserca al suo interno la singolare statua della Moreneta, la Madonna Nera. Alla Moreneta si sale con una ripida rampa di scale che sale dalla navata destra. Secondo alcuni visto che uno dei più grandi propugnatori di Iside fu Napoleone, il quale aggiunse la stella Sirio, simbolo Isiaco, allo stemma di Parigi come a sottolinearne l'origine, quando conquistò la Spagna fece cannoneggiare il santuario di Montserrat per liberare la Moreneta, cioè Iside, che era prigioniera della religione usurpatrice. In ogni modo il bombardamento fu vano e l'abbazia benedettina, fondata nel 1025 si è sempre costantemente ampliata. Oggi c’è perfino una strada asfaltata! Ma i pellegrini che ormai vi si recano a frotte sembrano non notare le tante stranezze: 
1) l'incredibile spostamento dell'ago della bussola che avvinee all'interno della chiesa, esattamente nella navata sinistra all'altezza della cappella dedicata a Cristo con le croci templari; 
2) le grotte che si aprono improvvise un po' ovunque nel terreno circostante che si dice siano popolate fin dalle Invasioni Barbariche di comunità di eremiti che non vogliono essere disturbati; 
3) del famoso quanto misterioso enorme lago sotterraneo nelle viscere della montagna raggiungibile da alcune gallerie e da vari tunnel ben occultati. 
4) Qui quando si fulmina qualche relé, gli elettricisti vengono fatti scendere bendati nelle profondità scavate nella roccia di arenaria e fatti lavorare guardati a vista dai monaci benedettini. Perché? Cosa c’è là sotto? 
5) C’è poi, sempre qui una ampia casistica ufologia, ora se diamo per assodata la tesi più scettica, quella che cioè le luci degli Ufo che appaiono nel cielo attorno ai picchi siano in realtà “solo” fulmini globulari, allora dobbiamo chiederci: perché qui il campo magnetico cambia e li attira? 
6) E se la Moreneta è soltanto una statua di Iside sfuggita alla distruzione cristiana e in seguito utlizzata come immagine della Madonna Nera, perché in questo luogo sono nate decine di strane vicende durante la II Guerra Mondiale? Cosa c’è a Montserrat? 
Il prossimo post svelerà le strane spedizioni dei nazisti in questo luogo misterioso.

domenica 17 aprile 2011

LA MORENETA DI MONTSERRAT E’ DAVVERO IL SIMULACRO DI ISIDE? parte prima

 




È possibile associare alla statua della Madonna Nera, venerata da migliaia di persone ogni anno in un luogo misterioso e inaccessibile in piena Catalogna(Manresa), popolato da luci misteriose e anomalie magnetiche, alla dea egizia Iside?

Manresa è poco più di un villaggio eppure è conosciutissima proprio perché è considerata uno dei luoghi più santi del Spagna visto che qui si erge il santuario mariano di Montserrat. Montagna incredibile, basta vederla per accorgerene: cime di arenaria alte un chilometro che emergono dalla pianura sottostante come vi fossero stati conficcati dall’alto. Siamo non lontani dalla capitale catalana, appena 60 km! I sentieri nei boschi però si inerpicano attraverso panorami mozzafiato e ovunque si trovano immagini cattoliche e di santi, eppure sono centinaia, se non migliaia gli avvistamenti di luci misteriose nel cielo, fulmini globulari che sfrecciano tra i picchi ad altissima velocità? Forse, non vi è certezza di alcunché. Le cronache riportano che nel 1345 una sfera ardente penetrò addirittura all'interno della chiesa e qui rimase sospesa per qualche istante proprio sotto gli occhi stupiti dei monaci. Nel 1977 Luis José Grifol avvistò un Ufo, ma la cosa più strana è che si dice che tuttora, ogni 11 del mese, durante la notte appaiano nel cielo luci insipegabili.. Ufo? Chi può dirlo. Certo è che oltre agli Ufo, altri insoliti fenomeni accaddero subito prima la Seconda Guerra Mondiale.

Montserrat, che significa monte seghettato, ma anche monte chiuso o monte sacro, divenne famoso quando intorno all'880 d.C. due luci che orbitavano in una grotta, ispirarono due pastorelli che rinvenirono quella che venne definita "l'effige della Madonna". Si trattava di una statua di pioppo alta quasi un metro raffigurante una donna dalla pelle nera abbigliata con un vestito dorato, seduta e benedicente, con sulle ginocchia un bambino con la carnagione scura e benedicente.


Le statuette sono probabilmente di epoca tardo romana o bizantina, nelle mani la donna tiene una sfera sormontata da una croce mentre il bambino ha una pigna di pino. I colori e la posa non fanno pensare a qualcosaltro. La statua con la pelle nera fu battezzata subito la Moreneta, anche perché la donna è raffigurata in modo identico a Iside secondo l'iconografia romana. La sua storia risale ai primi millenni della storia egizia e si perde nelle leggende risalenti alla notte dei tempi. All'epoca di Cesare e Cleopatra i legionari romani furono scoprirono il culto isiaco e ne rimasero affascinati a tal punto dal portarlo a Roma e diffonderlo in tutte le terre del vasto impero. L'adorazione di Iside, ebbe una grande influenza tra gli strati bassi della popolazione ma poi proibita dal Cristianesimo in quanto era troppo simile alla Madonna madre di Gesù. E gli antichi cristiani avevano ragione, le coincidenze sono notevoli, in quanto in un certo senso Iside è la Madre del Salvatore: Horus, il vendicatore del padre Osiride e colui che ristabilisce la pace e l'ordine sulla Terra devastata dalle azioni del malvagio Set.

I parallelismi sono stupefacenti: Set come Satana, Horus come Gesù che nasce per salvare l'umanità dal Male. Davvero troppo simile il credo isiaco per la religione cristiana, che a partire dal 380 dopo Cristo divenne la confessione ufficiale dell'Impero Romano. Purtroppo il Cristianesimo divenne una liturgia assolutistica ed estremamente repressiva, distruggendo e devastando impunemente, allo stesso modo di quando era perseguitata, ogni traccia delle precedenti antiche religioni. E il sincretismo fu la ciliegina sulla torta, con questa scusa infatti il Cristianesimo cannibalizzò ogni aspetto delle religioni pagane precedenti: la nascita di Cristo avvenne da una vergine come nel Mitraismo, Natale fu spostato al 25 dicembre per celebrare i Saturnali e dunque le feste legate all'arrivo dell'inverno e della rinascita del Sole; la Pasqua divenne associata alle feste celtiche relative alla Primavera, i santi e i vari arcangeli presero il posto di semidei ed eroi greci, etruschi, romani, punici. A proposito dei Fenici, il loro dio principale, il semitico Baal divenne Belzebù, come detto Set divenne Satana e così via. Già in passato l'Ebraismo aveva saccheggiato a piene mani da Egizi e Sumeri-Babilonesi, il Cristianesimo depredò ogni aspetto sacro pagano che non rientrava nei canoni ecclesiastici. A quell’epoca infatti una fonte sacra alle Muse o a qualche dio celtico o germanico diventava un Battistero; il bosco sacro alle ninfe vedeva l'erezione di una cappella o un piccolo santuario; addirittura, per i popoli che già adoravano la Dea col Bambino, frequente anche in ambiti celtici ed orientali, i bravi teologi cristiani escogitarono il geniale stratagemma della "Prefigurazione della Vergine"! In pratica, le popolazioni che adoravano questa Iside con Horus nei suoi vari aspetti non erano pagani ma già cristiani secoli prima di Cristo, adorando una figura che non esisteva ma che sarebbe esistita, e quindi la conversione era inutile. Torniamo quindi alla Moreneta di Montserrat che non sembra davvero la madre di Gesù, ma Iside del tempio di File, madre del salvatore Horus! E l’intera città catalana pullula di questi riferimenti. Le quattro chiese principali che hanno tutte l’immagine della Madonna Nera e gli evidenti riferimenti esoterici del nuovo Tempio Espiatorio della Sagrada Famiglia, realizzato da Antoni Gaudì, in odor di massoneria, portano a ipotizzare l'esistenza di un culto segreto della Moreneta. La madre del Salvatore che a Barcellona è Horus, il dio, ma forse anche l'essere umano illuminato.

L’uomo che arriva nel santuario isiaco e che, grazie al latte della dea Hathor (aspetto tellurico di Iside, rappresentante forse le linee energetiche del campo magnetico terrestre che a Barcellona scorrono vicino alla superficie?) forse, grazie alla conoscenza può crescere fino a diventare un dio, come il faraone egizio nell'antichità. Il faraone era un iniziato, un re-sacerdote non così differente dalla figura di Gesù di cui ci narrano i Vangeli Apocrifi. Un re-sacerdote cristiano sposato con Maria Maddalena che doveva condurre il suo popolo alla liberazione spirituale e alla rinascita come esseri illuminati. E guarda caso Iside è la dea della luce, Iside di Faro: la luce emessa dal faro di Alessandria che guida i naviganti verso la sapienza e la conoscenza della Biblioteca, verso la scelta di una nuova vita. Alcuni sostengono che Parigi debba il nome proprio da questo (Parigi=Phar-Isis, Iside di Pharos, l'isoletta antistante Alessandria d'Egitto su cui sorgeva il faro omonimo e da cui tutti i fari odierni prendono il nome). La stessa Statua della Libertà americana si basava inizialmente sullo stesso concetto: un mondo nuovo di persone illuminate che sconfiggono interiormente il Male, combattono e vincono Set nella loro anima!