martedì 28 dicembre 2010

Il Misterioso Triangolo di Gaudì




Basta avere davanti una cartina stradale di Barcellona e un righello per ottenere la dimostrazione di quanto ha realizzato Gaudí: cioè segnare Barcellona con un triangolo gigantesco dai cateti uguali. Il triangolo viene definito da tre punti, che costituiscono i suoi vertici. Analizzando il triangolo di Gaudí i vertici sono: l’atanor situato nella scalinata d’accesso del park Güell, l’arancio dei pavillion Güell di Pedralbes e la Piazzetta Aribau del parco della Cittadella che, già di suo, è tracciata a forma di freccia che indica proprio la direzione che conduce ai pavillon di Pedralbes.
Anche se è vero che l’apporto di Gaudí alla costruzione della Piazzetta di Aribau fu minima e comunque sempre sotto la direzione dei fratelli Fontseré, mastri d’opera, con i quali lavorò verso la fine dei suoi studi di architettura. I Fontseré appartenevano a “la Asamblea de Logias de Barcelona” ed erano, come buona parte degli amici di Gaudí a quell’epoca, entrambi massoni.
Così come era massone Josep Xifré, uno degli esponenti più noti di Barcellona dello scorso secolo. Era un indiano, costruttore della famosa Casa Xifré dove si trova il noto ristorante dal nome iniziatico di “Las Siete Puertas” che dimostra, anche architettonicamente, la cultura massonica del suo edificatore. I terreni sui quali si costruì l’Hospital de Sant Pau erano di proprietà di Xifré, il cui architetto principale era, Elías Rogent, direttore della Escuela de Arquitectura quando Gaudí ancora la frequentava.
Quello che risalta immediatamente agli occhi è che, tracciando una linea dall’entrata principale dell’Hospital de Sant Pau, attraverso la avenida Gaudí, questa finisce per passare per l’abside della Sagrada Famiglia, che non dimentichiamoci Guadì chiama Tempio non a caso, e prosegue attraversando Barcellona fino a concludersi al Palau Güell. Anche se oggi rimane un mistero sul perché la ricca famiglia Güell costruì lì quel sontuoso palazzo. Questa linea traccia la direzione Nord-Sud, mentre l’ipotenusa del triangolo di cui abbiamo parlato segna la direzione Est-Ovest.
Cosa mette in luce tutto questo? Probabilmente solo perplessità e scetticismo: statisticamente è difficile che tutte queste coincidenze geometriche siano frutto della causalità. Ma d’altra parte, affermare che furno tracciate intenzionalmente sembra incredibile e a quel punto ci condurrebbe ad accettare una comunione esoterica tra Elías Rogent, i fratelli Fontseré, Josep Xifré, la famiglia Güell e Antonio Gaudí.

martedì 21 dicembre 2010

Il Mistero della Città Romana



Perché i romani fondarono Barcino, questo il nome dell’originaria Barcellona, proprio sul minuscolo Monte Taber alto appena 16 metri e difficilmente difendibile? Non era più logico edificare una città sulla di Montjuïc che offriva maggiori opzioni difensive, che era più vicina al fiume Llobregat le cui acque erano piene di metalli preziosi che arrivavan dai Pirenei?
Eppure i romani costruirono la città proprio sul Monte Taber e, cosa ancora più assurda, presero le pietre con cui costruirono la gigantesca muraglia proprio dal Montjuïc. E furono costretti ad edificare un possente l’acquedotto, di cui ancora oggi è possibile vedere alcuni archi davanti alla Casa de l'Ardiaca, che vi portava l’acqua. Eppure poteva essersi trattata di una svista macroscopica da parte dell’impero più potente d’Europa? A guardare bene tra le oscure leggende della Barcellona antica, scopriamo che il mistero è meno fitto di quello che sembra.
Troppo spesso si dimentica che i romani non costruivano a caso le loro città. Tutto quanto costruivano infatti faceva riferimento ad una tecnica e ad una procedura sacra. Non tutti i luoghi erano adatti per edificare una città. Il luogo doveva essere indicato dagli dei e per distinguere la volontà divina i romani ricorrevano agli aruspici, sacerdoti divini. Sotto il monte Taber, secondo la tradizione, scorreva un flusso di acque ctonie che era conosciuto con il nome di “el riu de sota" o "rio de Santa Eulalia". Lo scorrere di queste acque provocava la apparizione di correnti elettrostatiche che gli aruspici e i sensitivi percepivano.
Da questo "riu de Sota" proveniva l’acqua di oltre 800 pozzi  che popolavano la città fino all’inizio del secolo passato e che erano reputati di avere virtù magiche. È noto che la gilda degli scavatori, una di quelle più rispettate nella città, confezionava rimedio mescolando le acque di pozzi differenti.

lunedì 20 dicembre 2010

Megaliti e Leylines?


Generalmente si ritiene che a Barcellona ci siano due dolmen, uno a Sant Martí de Provençals, vicino alla chiesa romanica e l’altro sul Montjuic, situato dentro il poco conosciuto giardino botanico. Ma forse a Barcellona c’era altri due megaliti, menhir questa volta.
Prima dell’epoca romana, dove oggi sorge la statua di Santa Eulalia nella piazza del Padró esisteva una pietra che probabilmente era un megalito. I romani, popolo saggio e aperto a tutte le tradizioni, culturali e esoteriche, la conservarono e proprio in quel luogo stabilirono un "limes", un límite nella antica e gloriosa Vía Augusta che univa Roma con Tarraco e che passava dove oggi si trovano le vie di Pedro IV, Hospital, Mistrl e Cruzcubierta.
L’altro menhir era situato nei pressi delle Ramblas nel patio interno di un edificio vicino alla fuente de Canaletas. Il luogo era noto come il "pati del Carall" (Carall significa membro in spagnolo, proprio per la forma fallica del menhir) e fu ben noto a tutti fino ai primi del 1900.
Ormai molti ricercatori di frontiera sono certi che le popolazioni antiche utilizzavano megaliti per fini magici. Con queste pietre cercavano di captare le energie telluriche per utilizzarle ai loro fini. Quelle che oggi in molti conoscono sotto il nome di Leylines. In ogni modo i quattro megaliti di Barcellona, sarà un caso, si trovano allineati quasi perfettamente su un’unica linea retta.

giovedì 16 dicembre 2010

La Misteriosa Calle Estruc


Quasi di fronte al Corte Inglés, una specie di Harrods, di Plaza de Catalunya, in questa piccola stradina la cui denominazione  sembra derivare da Astruc, nome medievale forse ebreo, c’è una targa commemorativa insolita. Il solo vederla fa apparire subito chiaro che si tratta qualcosa di particolare. E' una sorta di lapide commemorativa che fu affissa in onore di un mago, Astruc  Sacanera, che visse nel XV secolo. Ma, è bene dirlo subito, Astruc  è anche un’erba medica e una parola che si riferiva sempre agli stregoni e ai guaritori. Anche se queste due ultime ipotesi, riguardo l'origine del nome, complicano invece di semplificare la vicenda, lasciando la viuzza avvolta in una nebbia ancor più tenebrosa di prima.
In ogni modo, la targa fu posizionata dall’ipnotista Ricard Bru, molto noto negli ambienti esoterici, e ci ricorda che in questa strada un mago usava vendere una polvere speciale e una pietra che permettevano di curare le punture degli insetti e quasi tutti i veleni. Il negozio di questo mago si trovava al numero 22.
Fatevi un giro da questa parte perché le sorprese non finiscono qui, infatti nella strada tutte le porte hanno numeri civici relazionati con l’occulto e la stregoneria. Al 14 c’è un edificio del XVIII secolo nei cui balconi possono vedersi raffigurazioni di carri trainati da animali fantastici, piante e scheletri gli uni infilati negli altri. Le piante simboleggiano la nascita, la morte e la rinascita, madre natura che governa e sopreintende su tutto, la morte dell’edificio simboleggia che tutttta la materia è organica e deve tornare alla natura, mentre è difficile davvero spiegare perché questi carri siano trainati da animali fantastici. Ultima curiosità è che nella via, fino a circa cento anni fa esisteva una libreria particolare, questa era di proprietà della famiglia  Estruc, e nei suoi scaffali potevano trovarsi oggetti davvero insoliti, frutto degli innumerevoli viaggi del capo famiglia.

mercoledì 15 dicembre 2010

Alla scoperta dei misteri

Per coloro i quali amano l'esoterismo e il mistero questo è uno dei luoghi da tenere bene a mente. Non lasciatevi ingannare dalla fama, tutt'altro che misteriosa di Barcellona. Questa è una delle città più occulte e magiche del mondo.
E' una città piena di enigmi e simboli, basta solo saperli individuare. Una volta giunti  in centro potete rivolgervi a una guida che, a pagamento, vi farà scoprire e vedere, quello che lei ritiene importante di Barcellona. D'altro canto potete invece usufruire di queste informazioni e scoprire da soli, e gratis, privilegiando ciò che a voi interessa, tutto il mistero e il simbolismo della città. 
I luoghi magici di Barcellona sono molti, il Barrio Gótico su tutti, qui si trovano riferimenti massonici e simboli alchemici, altari romani e strane tombe romane. Ma anche il Cimitero di Plaza de Sant Felip Neri, la Cattedrale, i falò su cui venivano arsi vivi eretici e streghe, La Sagrada Familia che chiesa non è... e molto, molto altro ancora... 
Cominciamo il viaggio?

Barcellona Magia

Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulla città catalana.
Magia, alchimismo, massoneria, esoterismo, fantasmi e occultismo a Barcellona.
Stiamo arrivando!!