venerdì 7 gennaio 2011

GAUDÍ E LA COSTELLAZIONE DELL’ORSA MAGGIORE



Dovevamo tornare su Gaudì, non c’era ombra di dubbio. Ma lo faremo con classe e cercheremo di svelarvi qualcosa che non è di pubblico dominio. Come dice il secondo principio della corrispondenza del Kybalion "Come in alto, così in basso. Come è in bass, così è in alto ", modificato e utilizato in una forma spuria ma ben nota a tutti: “Come in cielo così in terra”. Ecco cosa rimane agli occhi dei profani di un messaggio esoterico fondamentale. Eppure molte culture, a prescindere dalla religione, hanno cercato di prestare fede a questo principio, hanno cercato cioè di plasmare quanto c’è in terra con quanto si vede in cielo. Sin dall’antico Egitto con le sue maestose piramidi allineate con precisione scientifica alla cintura di Orione, ma anche nella grande Cina in cui la Costellazione dell’Orsa Maggiore ha un riferimento preciso nel Tempio di Confucio (la porta Lingxing, il cui nome deriva da questa Costellazione e che simboleggia Confucio come una stella); più recentemente possiamo vedere come, grazie allo studio di Francisca Martín-Cano Abreu, i templari avevano edificato in Spagna i loro siti di modo tale che rappresentassero la posizione di varie stelle e di alcune costellazioni principali presenti nella volta celeste. Vogliamo parlare poi delle cattedrali di Francia? Basta leggere il libro di Javier Sierra, 'Las Puertas Templarias', per scoprire che le principali cattedrali francesi furono costruite su ordine templare e che formano la mappa della Costellazione dell Vergine. Insomma vari sono gli esempi del passato in tal senso. Analizziamo qui, brevemente se e come Gaudì ha tenuto fede al principio mistico esoterico del Kybalion. E per farlo lasciamoci guidare dall’interessante romanzo 'La Clave Gaudí' di Esteban Martín e Andreu Carranza. Nel romanzo leggiamo di sette opere architettoniche: Palau Güell, Casa Batlló, La Pedrera, Casa Vicens, Parque Güell, Casa Calvet e la Sagrada Familia che se viste dall’alto formano proprio la Costellazione dell’Orsa Maggiore. Nel romanzo gli autori parlano anche delle poco conosciute Sette Torri del Diavolo, che si riferiscono allo stesso tema e menzionano un testo in italiano che ne tratta ampliamente e che il famoso occultista René Guenón conosceva bene: queste sette torri formano, come le opere di Guadì la medesima costellazione dell’Orsa Maggiore, anche se i loro punti sono molto più distanti di quelli di Barcellona. Secondo questo ineffabile libro italiano ognuna di queste torri è controllata da sacerdoti di una società segreta e rappresenta un centro di contra-iniziazione. Guenón ci dice che queste sette torri sono ubicate a: 1. zona del Monte Nuba (Sudán ), 2. Níger, 3. Siria, 4. Iraq, 5. zona del Turkestán, 6. estuario del Río Ob ( Siberia ), 7. Isola de Belvy ( Mar di Kara, Rursia).
Ma perché l’Orsa Maggiore?
Ora Plutarco ci dice che per gli antichi egiziani questa costellazione era assimilata agli dei Set-Tifón. Ma che la consideravano foriera di influenze negative, essendo la sua interpretazione simbolica invertita, e che anche per gli antichi egizi rappresentava una sorta di contro iniziazione, una forma distorta della antiche tradizioni ortodosse, così come per esempio la posizione della grandi cattedrali gotiche e che quindi noi dobbiamo considerare l’Orsa Maggiore di Gaudì come basata non su questa tradizione dio contro iniziazione ma invece imperniata sulle sette stelle dell’apocalisse di San Giovanni. Ecco che come le sette stelle dell’Orsa Maggiore compaiono nell’Apocalisse così le sette opere di Gaudì devono associarsi ad essa. Coincidenze labili? Forse. Certo è che quando il grande architetto muore travolto da un tram verranno ritrovati nella sua borsa testi dell’Apocalisse di San Giovanni e un po’ di frutta secca.
Il romanzo 'La Clave Gaudí' ci introduce al mistero e fa intendere che queste sue sette opere possano formare la costellazione dell’Orsa Maggiore e che la geometria sacra è molto più presente nel mondi di quanto si creda.

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